martedì 5 aprile 2016

la fabbrica dell' opera

archeologia industriale

negli spaziosi e luminosi capannoni dell' ex Ansaldo a Milano, dove un tempo si costruivano vagoni ferroviari e locomotive, da alcuni anni ferve un altro tipo di attività

falegnami, carpentieri, disegnatori, pittori e sarti hanno preso il posto dei metalmeccanici in una forma davvero particolare di riconversione industriale

qui, contrariamente a molti altri esempi del genere, non si creano dei beni immateriali, terziario più o meno avanzato o servizi informatici

qui, nella  fabbrica risorta a nuova vita, si progetta e si produce un tipo molto particolare  di prodotto artigiano, molto materico e molto manuale

si tratta delle strutture scenografiche e dei costumi per la Scala di Milano, una vera e propria fabbrica dell' immaginario, mano d'opera altamente specializzata, proveniente dalle accademie di belle arti, al servizio del teatro musicale

perchè l' opera lirica non è solo musica e orchestra, non è solo canto e parola, la sua essenza è proprio quella di essere prima di tutto teatro, teatro in musica

penso ad esempio a uno dei capolavori assoluti del genere, il Figaro mozartiano

a quanto mirabile sia la fusione di ogni nota, di ogni timbro, di ogni parola con ogni gesto, movimento scenico, ammiccamento e spostamento sulla ribalta e come una parte senza l'altra, pur nella sua bellezza, non raggiungerebbe la completezza espressiva data dall' insieme

musica, danza, canto, teatro: dalla amalgama  di queste tra le più alte espressioni artistiche umane nasce  come direbbe  Wagner il concetto della Gesamtkunstwerk, dell'opera d'arte totale

il laboratorio - fabbrica  del teatro Alla Scala è il luogo dove tutto questo si materializza e  prende forma


















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