sabato 27 ottobre 2012

komponierhäuschen

dirigo per vivere, vivo per comporre

la famosa battuta attribuita a Gustav Mahler esprime con precisione la tensione esistenziale che il compositore  riversava nel  processo creativo, sua  vera esigenza interiore

forza creativa a cui  Mahler poteva dare sfogo solo nelle brevi settimane delle vacanze  estive, lontano dagli impegni  della faticosa carriera di direttore, condotta in  giro per i teatri di mezza  Europa durante la sua non lunga vita

in ciascuna   delle sue  tre   mete principali  di villeggiatura che si susseguirono nel corso degli anni,  a Steinbach  sull' Attersee, a Maiernigg sul Wörthersee e a Dobbiaco (Toblach) in Pusteria Mahler si fece costruire un piccolo capanno  dove completamente  isolato dal resto del mondo, ma tuttavia immerso nella natura di cui  gli giungevano  filtrati ed ovattati gli echi sonori,  poteva lasciare libera la  sua ispirazione

una di queste casette per comporre si trova immersa nel bosco che sovrasta villa Mahler a Maiernigg,
a picco sulle acque azzurre del lago, che si intravedono luccicare  tra il  fitto dei tronchi e il verde scuro delle foglie

una bella passeggiata su per il sentiero fresco e ombroso porta alla komponierhäuschen, una porticina aperta sul retro verso  il bosco, la finestra cui era accostata la scrivania da lavoro del compositorte rivolta invece verso  il lago

un locale di pochi metri con un  tettuccio spiovente,  davvero immerso nel Naturlaut che sentiamo riecheggiare nelle sue sinfonie

qui, negli anni insieme più felici e tragici della sua vita, l' amore di Alma e la perdita di Putzi, videro la luce la quinta, sesta, settima  e ottava sinfonia e gli strazianti Kindertotenlieder

ho fatto un pellegrinaggio lassù fino a quella  minuscola casa - museo, aperta solo da maggio a ottobre,  tanto impervia è la sua posizione e mi è sembrato poco il costo del biglietto di solo 1 euro:

vorrei che un posto così,  che sembra affidato solo alle cure volenterose  di un giovanottone del luogo, biondo e baffuto,  fosse più preservato e  valorizzato,  tale è il suo valore storico -  muscicale

lassù, circondato dal silenzio e dai suoni della natura,   ho fatto il proposito di andare a visitare anche le altre due  häuschen, dove sono nate le composizioni mahleriane che amo di più:
le prime tre sinfonie,  sulle rive del piccolo lago del Salisburghese, e le due ultime,  all'ombra delle nostre Dolomiti

oggi  è il mio compleanno e non posso fare a meno di pensare che ho già vissuto nove  anni in più di Mahler e tre in più di Beethoven ... !












giovedì 18 ottobre 2012

pierrot e lo smartphone

una  serata speciale a largo Mahler per il centenario della prima esecuzione a Berlino del
Pierrot Lunaire  di  Schönberg

abituato a fotografare in auditorium con l' attrezzatura fotografica di alto livello - reflex digitale con ottiche superluminose  + Leica analigica -  questa volta -  seduto tra il pubblico -  mi sono divertito a usare il mio nuovo smartphone
8 megapixel, zoom, messa a fuoco touchscreen

di primo acchito un certo snobismo aristocratico di chi fotografa "seriamente" da una vita mi farebbe rifiutare queste macchinette

trovo insopportabile vedere scattare  a braccia tese, senza mirino,  la camera lontano dal corpo e dall' occhio, il riverbero  della luce ambiente che rende invisibile lo schermo, la mano che trema un po'...

ma in fondo è la democrazia dell' immagine:  quello che si perde in qualità tecnica lo si può guadagnare in spontaneità e immediatezza e la possibilità di poter  sempre  registrare un' immagine che ci interessa e di condividerla rapidamente in rete avvicina molte persone al gusto della fotografia, che altrimenti non frequenterebbero

se una volta si tirava fuori dal portafogli un cartoncino   sgualcito con il ritratto della mamma o della fidanzata, del cane o del figlio, ora abbiamo a disposizione intere gallerie  di immagini  nel nostro taschino o nella borsetta,  da esibire con orgoglio ad amici, parenti e conoscenze occasionali

non è un' alternativa alla fotografia di qualità, ma è pur sempre una possibilità in più di fare e godere dell ' immagine

così l' altra sera è stato solo un gioco, una prova, ma anche un'  esperienza piacevole in un contesto nel quale altrimenti non avrei potuto scattare

non per niente  mi sono da tempo  inventato un mio personale "proverbio cinese" che recita:
la miglior macchina fotografica del mondo è quella che uno ha in quel momento con sè

tornando alla musica:
magnifica la  prova del direttore  Ruben Jais, dei  sei  strumentisti dell' Orchestra Verdi e della
splendida - di voce e di aspetto -  mezzosoprano Annette Jahns





martedì 9 ottobre 2012

largo mahler

la toponomastica non è stata generosa con questo grandissimo autore

una via dedicata a Gustav  Mahler c'è ovviamente a  Dobbiaco,  la Toblach alto-atesina/sudtirolese  dove il musicista ha composto le sue ultime opere, nona e decima sinfonia e das Llied von der Erde

c'è una via Mahler a Bolzano, per vicinanza culturale e geografica

 ne ho scoperta una a Reggio Emilia, forse per la vivacità culturale degli emiliani, ma in giro per l' Italia di via Mahler non se ne trovano più, almeno nelle grandi città e a mia conoscenza

a Milano per fortuna una decina d' anni fa è stato  intitolato a suo nome un luogo che più adatto non poteva essere

su  Largo Mahler si  affaccia  infatti  l' Auditorium,  sede de la Verdi,  l' orchestra sinfonica fondata nel 1993 dal direttore  d' orchestra  Vladimr Delman e da Luigi Corbani (ritratto all'  ingresso della sede  in una foto qui sotto), ex uomo politico cittadino  passato al management  culturale, direttore generale della fondazione

un' orchestra allora di giovani,  oggi talmente matura  che  il critico musicale del Corriere della Sera l' ha pubblicamente elogiata, giudicandola in un paragone cittadino addirittura  superiore a quella dei Filarmonici della Scala

una compagine di musicisti  davvero eclettici, abituati ad esibirsi sotto la conduzione del  direttore stabile ma anche dei numerosi maestri ospiti che si alternano nel corso della stagione, acquisendo  duttilità, vivacità e un apertura culturale che rendono l' orchestra  idonea a spaziare in un ampio repertorio

partendo dal barocco, attraverso la classicità, al grande sinfonismo romantico ottocentesco ed oltre fino al novecento e al contemporaneo

Mahler !
Imbevuto della  tradizione e classicità viennese, innovatore  e traghettatore della musica verso i  nuovi sviluppi e le potenzialità sonore novecentesche

un nome perfetto  per la sede de la Verdi e  un'   orchestra consona alla  celebrazione  di un tale genio

e quasi a sottolineare la rievocazione mahleriana, la facciata dell' Auditorium è stata decorata con dei fregi a tema musicale di ispirazione grafica vagamente "Secession"

per altre mie immagini e parole  su la Verdi, cliccare qui











giovedì 4 ottobre 2012

Körpersprache

ovvero,  con bella parola tedesca, "linguaggio del corpo"

è vero, a volte i nostri atteggiamenti spontanei ed inconsci sembrano tradire i nostri sentimenti molto più di quel pensiamo, di quello che le parole o i gesti razionalmente controllati vorrebbero indicare

sono i pensieri che questa scenetta colta al volo, davanti alla canonica della chiesa di San Crisoforo, mi hanno suggerito

facendo il solito e facile umorismo sulle differenze tra l'  uomo e  la donna  ...

 lei sembra vibrare d' eccitazione nel seguire il prete nei suoi uffici, si direbbe per definire i particolari del matrimonio

lui par dimostrare un po '  meno entusiasmo,  un po'  meno impazienza ...

i diretti interessati, per altro non riconoscibili, mi scusino per questa mia  ironica interpretazione

non necessariamente maschilista, perchè è grazie alla donna, alla sua praticità e concretezza nell' affrontare la vita, determinazione nel perseguire i suoi obiettivi, che la nostra specie va avanti

e probabilmente sarà lei la prima ad accorgersi se il matrimonio è finito e a lasciare  lui fuori dalla porta di casa


                                                Leica Minilux - Kodak Tri X

martedì 2 ottobre 2012

runners

una serie di scatti fatti dal ivello stradale per provare la mia "nuova" vecchia Leica Minilux

 compatta analogica degli anni '90 dotata del bellissimo obiettivo Summarit 40 mm f 2 .4